Print version

An International Peacekeeper. The Evolution of Italian Foreign and Defence Policy

22/04/2022

Dopo la Guerra Fredda l’Italia ha iniziato ad agire come un peacekeeper internazionale, schierando truppe in decine di operazioni militari, principalmente in contesti multilaterali. Di recente, con la fine della “guerra al terrore” e dopo il Libro bianco del 2015, l’Italia ha dedicato crescenti interesse e risorse al “Mediterraneo allargato”. Nonostante il dinamismo militare post-bipolare dell’Italia, è stata prestata una limitata attenzione alla valutazione delle missioni. Il ritiro dall’Afghanistan così come il dibattito sulla difesa dell’Unione Europea e della Nato, in particolare dopo l’aggressione russa all’Ucraina, hanno ribadito la necessità di un’analisi dettagliata delle operazioni italiane. Questo contributo discute l’efficacia degli interventi internazionali e le caratteristiche e la traiettoria delle missioni italiane. Vengono suggerite tre raccomandazioni politiche: la necessità di 1) effettuare valutazioni standard e sistematiche man mano che gli eventi procedono; 2) fare valutazioni trasparenti e inclusive al termine degli interventi; e 3) pianificare strategicamente la proattività a lungo termine piuttosto che la reattività a breve termine.

Paper prodotto nell'ambito del progetto “Osservatorio IAI-ISPI sulla politica estera italiana”.

Contenuti collegati