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Il nuovo Concetto strategico della Nato: verso la quadratura del cerchio?

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09/04/2010

Al vertice di Strasburgo/Kehl dell’aprile 2009 i leader dei Paesi Nato hanno riconosciuto che i tempi sono maturi per una revisione della strategia alleata. Hanno pertanto incaricato il Segretario generale di preparare il testo del nuovo "Concetto strategico", il documento di orientamento politico-strategico con cui periodicamente la Nato ridefinisce il suo ruolo e funzioni alla luce dei cambiamenti occorsi nello scenario internazionale. L’approvazione del Concetto strategico dovrebbe aver luogo durante il prossimo vertice Nato di Lisbona, previsto per la fine del 2010, in conclusione di un lungo e complesso processo di elaborazione articolato in diverse fasi a cui avranno preso parte diversi attori. Questa procedura presenta diverse innovazioni rispetto al passato: a) la consulenza diretta di un gruppo di esperti indipendenti di alto livello; b) la relativa pubblicità dei dibattiti, almeno nella prima fase; c) il potere di iniziativa è nelle mani del Segretario generale più che negli organi politici della Nato. La speranza è che queste innovazioni facilitino una riflessione più aperta e franca, avvicinino di più l’opinione pubblica alla Nato, e producano un documento in cui le questioni più spinose siano affrontate in uno spirito di compromesso. Per quanto innovativo, questo meccanismo procedurale non è però garanzia di successo. Gli Alleati hanno un compito impegnativo: trovare una sintesi e, laddove necessario, una mediazione fra i loro interessi di sicurezza, che non sono sempre coincidenti, e ridare così vigore al legame transatlantico. Non tutte le differenze sono appianabili, ma sembra esservi spazio sufficiente perché si trovino intese di sostanza su alcune questioni chiave. È auspicabile, in particolare, che gli Alleati ridiano vigore all’impegno alla difesa collettiva; valutino se non sia meglio definire una prospettiva per il ritiro delle forze nucleari Usa dall’Europa, sviluppando parallelamente un sistema di difesa antimissile integrato; incalzino la Russia con proposte di collaborazione e dialogo, congelando i progetti di ulteriori allargamenti della Nato; facciano tesoro delle lezioni delle esperienze in Afghanistan e nei Balcani, accordando priorità alle capacità di stabilizzazione rispetto a quelle di intervento rapido; rinuncino all’idea che la Nato possa essere una sorta di "gendarme mondiale", ma si sforzino di stabilire relazioni strutturate con Paesi e gruppi di Paesi terzi.

Altra versione: Combining Realism with Vision. Options for NATO’s new Strategic Concept, Roma, Istituto affari internazionali, maggio 2010, 18 p. (Documenti IAI ; 10|07)

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