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Il futuro della Politica agricola comune nel prossimo Quadro finanziario pluriennale

11/04/2018

La Politica agricola comune (Pac) è uno dei dossier più caldi del nuovo Quadro finanziario pluriennale, più di altri influenzato dalle incertezze conseguenti alla Brexit e alla crisi del modello di globalizzazione basato sulla liberalizzazione multilaterale. Parallelamente alla miniriforma del pacchetto Omnibus, a fine 2017 è uscita la comunicazione della Commissione sulla futura Pac, un documento cauto, che tuttavia propone tre linee guida importanti: un maggior margine per gli Stati membri di adattare la Pac alle proprie esigenze, con un piano strategico redatto a livello nazionale; l’approccio basato sui risultati e sulla loro misurazione; la possibilità di introdurre il cofinanziamento nazionale del primo pilastro della Pac. Di fronte a tali sfide l’Italia – penalizzata da un meccanismo di convergenza dei pagamenti diretti basato sulla superficie agricola – dovrebbe evitare un approccio difensivo, orientando con determinazione la propria posizione su tre priorità: (1) provare a disinnescare o modificare la convergenza esterna, senza tuttavia rischiare l’isolamento e lavorando a possibili correttivi; (2) accettare la possibilità del cofinanziamento del primo pilastro della Pac, come corretto corollario di un maggior grado di sussidiarietà; (3) lavorare da subito per rendere operativo un approccio basato sui risultati nell’ambito del proprio sistema di governance e competenze di politica agraria.

Documento preparato nell’ambito del progetto “Quadro finanziario pluriennale dell’Ue 2021-2027. Risorse, strumenti e possibili sviluppi”, marzo 2018. Presentato al convegno "Quali priorità per l’Europa del futuro. Il Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea”, Roma, 17 aprile 2018.

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