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Il futuro dei lanciatori europei: opportunità e sfide per l'Italia

02/11/2016

Il mantenimento e lo sviluppo di un accesso europeo allo spazio “indipendente, affidabile e vantaggioso” rappresenta la precondizione necessaria per la conduzione di qualsiasi attività spaziale e per il mantenimento del posizionamento strategico dell’Europa all’estero. Nel tentativo di far fronte alle sfide provenienti soprattutto dal mercato dei lanciatori d’oltreoceano, tra il 2015 e il 2016 il settore europeo dei lanciatori è stato interessato da una sostanziale riorganizzazione, determinata in primo luogo dalla creazione della joint venture Airbus Safran Launchers (Asl). Nel gennaio 2016 la neonata Asl ha annunciato il progetto di acquisizione delle quote di Arianespace dell’Agenzia spaziale francese Cnes, una mossa in grado di modificare significativamente la natura del settore europeo dei lanciatori concentrando nelle mani di un unico attore privato i servizi di commercializzazione e di lancio. Parallelamente, in sede Ministeriale Esa si è auspicato uno sviluppo sinergico del Vega di seconda generazione (Vega C) con il programma Ariane 6, a guida Asl. Nel luglio del 2016 l’Ue ha dato il via libera all’acquisizione di Arianespace da parte di Asl. Attraverso Avio e il vettore Vega, l’Italia si configura, quindi, come un player di fondamentale importanza per il futuro del settore europeo dei lanciatori. In combinato con le soluzioni offerte da Ariane, Vega sembra avere delle prospettive estremamente favorevoli, potendo attingere a un mercato – quello dei piccoli satelliti – che vive un momento particolarmente propizio e gode del supporto degli attori istituzionali. I cambiamenti in atto nel settore europeo dei lanciatori, come lo sviluppo di una sinergia fra i due lanciatori futuri, rappresenta soprattutto un prezioso patrimonio tecnologico e politico finalizzato a far evolvere il settore europeo dei lanciatori, grazie al ruolo catalizzatore di Asl, in modo sempre più competitivo ed efficace a livello internazionale.