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I vertici. Cooperazione e competizione fra paesi occidentali

Curatori:
01/04/1985

Quando Giscard d'Estaing, foulard al collo ed elegante tenuta da campagna, scese la sera nel salone centrale del castello di Rambouillet, rimase stupefatto. I capi di governo che aveva ricevuto ad uno ad uno nel corso della giornata, erano tutti lì, ma non erano soli. Ministri, assistenti speciali e porta voce formavano una piccola folla, vestita di scuro, ben lontana dall'immagine che il presidente francese aveva in testa quando aveva promosso l'incontro, che nelle sue intenzioni doveva essere una conversazione intorno al caminetto fra “coloro che contano", ad un tempo informale e decisiva. Cosi, con un'ipotesi un po' monarchica che si infrangeva contro la realtà delle società e delle relazioni occidentali del tempo, cominciava il 15 novembre 1975 quello che passera alla storia come il primo vertice dei principali paesi industrializzati. Da allora ogni anno la riunione dei Sette occupa in tutto il mondo la prima pagina dei giornali ed è l'argomento di apertura dei notiziari televisivi. In questo libro c’è la storia dei vertici e l'analisi dei risultati, il loro ruolo fra cooperazione e negoziato, sia in campo economico, sia in campo politico, la loro immagine nei media; e c'è l'esame particolare della presenza europea al vertice e del rapporto Europa-Stati Uniti. L'opera e il risultato di uno studio a più voci (un politologo americano, un economista olandese, un analista inglese, un ex-portavoce del governo tedesco e tre studiosi italiani) promosso e diretto dall'lstituto Affari lnternazionali.

Risultato di una ricerca condotta dall'Istituto Affari Internazionali (IAI) e finanziata dall'European Institute of Public Administration (EIPA). Pubblicato anche in inglese come Economic Summits and Western Decision-Making, London, Croom Helm / New York, St. Martin's Press, agosto 1984.

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