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I beni pubblici europei nel bilancio dell'Unione

11/04/2018

Il dibattito sul prossimo Quadro finanziario pluriennale (2021-27) sarà condizionato, da una parte, dalla riduzione di risorse causata dalla Brexit, a cui bisognerà far fronte con razionalizzazioni di spesa, e, dall’altra, dalle nuove sfide che l’Ue è chiamata ad affrontare. Le future negoziazioni saranno perciò improntate alla ricerca dei settori a più alto valore aggiunto europeo e maggiormente policy oriented. L’obiettivo generale dovrebbe essere un cambio, seppur graduale, di visione della natura del bilancio, delle sue funzioni e del tipo di risorse da impiegare. I beni pubblici europei da finanziare saranno infrastrutture, sviluppo del capitale umano, ricerca e innovazione, gestione del fenomeno migratorio, sicurezza e difesa. A tal fine si suggerisce di proseguire nell’uso degli strumenti finanziari per mobilitare l’impiego di capitale privato e favorire il partenariato pubblico-privato, e in particolare di: (a) sfruttare le complementarietà tra Piano Juncker e fondi strutturali, (b) espandere la “clausola degli investimenti” prevista per il Piano Juncker nell’ottica di introdurre una “golden rule”, (c) finanziare i beni pubblici europei con autentiche risorse proprie.

Documento preparato nell’ambito del progetto “Quadro finanziario pluriennale dell’Ue 2021-2027. Risorse, strumenti e possibili sviluppi”, marzo 2018. Presentato al convegno "Quali priorità per l’Europa del futuro. Il Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea”, Roma, 17 aprile 2018.

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