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The EU and the Korean Peninsula: Diplomatic Support, Economic Aid and Security Cooperation

16/01/2017

L’Unione europea ha una politica di “impegno critico” con la Corea del Nord. Ciò implica che Bruxelles non deve interrompere i rapporti con Pyongyang, ma adottare piuttosto un approccio in cui “carote” e “bastoni” sono miscelati a seconda del comportamento del regime di Kim Jong-un. Considerando questa politica, quale strategia può seguire l’Ue in relazione agli sviluppi nella penisola coreana? Secondo l’autore di questo saggio Bruxelles dovrebbe adottare un approccio che si sviluppa su tre fronti. Dovrebbe sostenere diplomaticamente la politica della Corea del Sud verso il suo vicino settentrionale, continuare a fornire aiuti economici alla Corea del Nord e impegnarsi a cooperare con i partner che cercano di contrastare le minacce di Pyongyang alla sicurezza internazionale. Grazie a questa strategia l’Unione europea potrà avere voce in capitolo nella penisola coreana – permettendo così a Bruxelles di giocare un ruolo più rilevante in Asia orientale. Tale strategia implica anche l’adozione da parte dell’Ue di un approccio più proattivo verso la regione una volta che siano ripartiti i colloqui a sei (“Six-Party Talks”), o uno sforzo diplomatico simile. Ciò è coerente con la Strategia globale dell’Ue in materia di politica estera e di sicurezza, nonché con l’intenzione dell’Alto rappresentante, Federica Mogherini, di assicurare a Bruxelles un ruolo più attivo negli affari dell’Asia orientale.

Paper presentato alla conferenza internazionale “Trust-building in North East Asia and the Role of the EU” organizzata a Roma il 21 ottobre 2016 dall'Istituto Affari Internazionali (IAI) con il sostegno della Korea Foundation (KF).

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