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Cooperazione con i paesi in via di sviluppo. Criteri pratici orientativi per l'applicazione delle norme della legge n. 38 del 9 febbraio 1979

Autori:
15/12/1982

La necessita d'adeguare la normativa al sempre maggiore impegno nel campo della cooperazione con i paesi in via di sviluppo, ha portato all'emanazione della legge 9.2.1979, n. 38, che costituisce la fonte giuridica fondamentale che regola le iniziative pubbliche e private italiane dirette a favorire il progresso economico e sociale, tecnico e culturale del Terzo Mondo. Gli interventi che lo Stato italiano può effettuare nel campo della cooperazione allo sviluppo sono numerosi e di vari tipi e vanno dall'invio di esperti e tecnici (medici, ingegneri, ecc.) appartenenti a pubbliche amministrazioni o assunti dal Ministero degli esteri con apposito contratto di diritto privata, all'invio di cittadini italiani disposti ad assumere mediante contratto di lavoro la qualifica di «volontari in servizio civile», all'attuazione nei paesi in via di sviluppo di studi e progetti tecnici elaborati da imprese ed organismi italiani, alia concessione di crediti agevolati, ecc. L'attuazione di tali interventi, nonché la realizzazione delle altre finalità della legge n. 38, postula, ovviamente, l'utilizzazione di complessi istituti giuridici e ne richiede il coordinamento con importanti settori della legislazione, come ad esempio in materia di disciplina giuridica ed economica del personale o in materia d'amministrazione e contabilità di Stato. Il volume si propone quindi di: 1) offrire una guida pratica per la soluzione di problemi interpretativi e per armonizzare le disposizioni della legge n. 38 con le norme dell'ordinamento generale e di contabilità di Stato, nel rispetto dello scopo della legge stessa, diretto ad adattare, per quanto possibile, la rigidità del bilancio statale all'esigenza di duttilità e rapidità d'azione nei nostri interventi; 2) elaborare un'interpretazione coordinata e sistematica di tutte le disposizioni della legge n. 38 e del relativo regolamento, atta a costituire una corretta prassi amministrativa; 3) fornire, infine, agli imprenditori pubblici e privati e a tutti gli organismi che intendono operare nei vari settori della cooperazione la maggior informazione sulle modalità d'attuazione delle iniziative italiane nei paesi in via di sviluppo.

Ricerca condotta dall'Istituto Affari Internazionali (IAI) per conto del Dipartimento per la Cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari esteri.