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Tra declino e rilancio: le sfide della politica estera italiana

23/04/2012, Roma

Il 2011 potrebbe essere “l‘anno della svolta” per la politica estera dell’Italia, che ha traversato una delle stagioni più difficili della sua storia, stretta tra il progressivo deterioramento del quadro politico interno e il parallelo crollo della credibilità a livello internazionale. Questo il filo conduttore della conferenza “Tra declino e rilancio. Le sfide della politica estera italiana”, tenutasi in occasione della presentazione del rapporto introduttivo dell’annuario IAI-ISPI “La politica estera dell’Italia”, nella Sala Capitolare della Biblioteca del Senato, con la partecipazione del sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura.

A presentare il volume, edito da Il Mulino e in libreria da fine maggio, sono stati i due curatori dell’annuario, giunto ormai alla sua 13a edizione: Ettore Greco, direttore dello IAI, e Alessandro Colombo, docente di Relazioni internazionali all’Università Statale di Milano e direttore dell’Osservatorio Sicurezza e Studi Strategici dell’ISPI. A loro è toccato fare il punto sullo stato della politica estera dell’Italia, approfondendone i fattori di complicazione, dall’immigrazione alle Primavere arabe, dalla crisi della leadership americana alla dipendenza energetica, e ricercando possibili vie d’uscita per recuperare prestigio e competitività ed evitare, così, il rischio di un declassamento.

Occorre fare qualcosa per cercare di frenare, o quantomeno rallentare, questa tendenza al declino, concordano i due autori; e la crescente incertezza dello scenario internazionale, sempre più frammentato e in costante trasformazione, di certo non aiuta. Per questo, come ha sottolineato De Mistura, lavori come quello di IAI e ISPI risultano uno strumento prezioso per il Governo, perché forniscono un’ampia “visione” dello status quo e contribuiscono alla creazione di una precisa identità per il Paese, che è quello di cui oggi l’Italia ha più bisogno.

Ed è proprio nelle prime mosse diplomatiche del nuovo Governo Monti che l’analisi IAI-ISPI intravede alcuni timidi segnali di luce, nonostante nel 2012 non siano mancate difficoltà in scacchieri dove la politica estera dell’Italia è tradizionalmente debole o assente, come l’Africa e l’India. I risultati della svolta sono, però, ancora tutti da verificare: all’accresciuta credibilità devono corrispondere una maggiore affidabilità, una accresciuta efficienza ed un più adeguato investimento di risorse.

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