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L'industria ad alta tecnologia per la sicurezza e difesa dell'Europa

04/04/2016, Roma

Le problematiche che coinvolgono il settore della difesa e della sicurezza dell'Unione europea, , sono stati fra i temi analizzati il 4 aprile nel convegno "L'industria ad alta tecnologia per la sicurezza e difesa dell'Europa" organizzato dall’Istituto Affari Internazionali (IAI). L’incontro ha delineato i punti principali dell'agenda del 2016, che attende la presentazione dell’<i>European Union Global Strategy</i> da parte dell’Alto rappresentante Federica Mogherini al Consiglio europeo di giugno.

Nel corso del convegno moderato dal presidente dello IAI Ferdinando Nelli Feroci, il Capo di stato maggiore della Difesa Claudio Graziano, l'amministratore delegato di Finmeccanica Mauro Moretti, gli esponenti della Commissione europea Pierre Delsaux e Michel Barnier e il direttore dell'Agenzia europea per la difesa Jorge Domecq hanno marcato l'esigenza di stabilire un quadro che preveda maggiore coesione e condivisione di energie in seno all'Ue nel settore della sicurezza e della difesa

La somma delle sfide che hanno messo a dura prova la sicurezza dell'Ue, se valutata e considerata nell'ottica dello sviluppo di una difesa comune, può essere un’efficace occasione per affermare una condizione di autonomia dell'Ue nella scena internazionale.

Durante la discussione, tre sono stati i punti principali trattati dai relatori: lo sviluppo dell'industria ad alta tecnologia, la collaborazione tra Usa e Ue, e lo sviluppo nei settori spaziale, cibernetico e dei sistemi a pilotaggio remoto.

Continuare a mantenere un vantaggio tecnologico è senza dubbio una condizione essenziale che determina le scelte dei vari paesi membri in materia di difesa, ma anche un obiettivo che richiede di superare le persistenti divisioni interne all’Ue. L'ad di Finmeccanica ha infatti sottolineato l'esigenza di comprendere e valutare i contributi offerti dalle singole imprese produttrici per una collaborazione europea di lungo termine. Gli stati membri dell'Ue non devono dimenticare di essere stati pionieri di una tecnologia militare avanzata, la quale però oggi urge di un’ulteriore definizione di standard condivisi per progredire.

In un contesto globalizzato, la capacità tecnologica deve trovare risposta nella ridefinizione delle future strategie proposte dalla collaborazione fra la Commissione europea e l'Agenzia europea per la difesa, mediante l’elaborazione di un messaggio condiviso con gli stati membri. E, soprattutto, impellente è la necessità di rendere concreti e attuali le azioni dei diversi attori istituzionali per salvaguardare le capacità di difesa e lo sviluppo della tecnologia militare: quest'ultima non si deve avvalere solo del contributo finanziario dei pochi paesi interessati, ma dovrebbe essere integrata nella prospettiva di acquisizioni comuni mediante un unico fondo Ue.

Un’Europa più sicura è possibile e realizzabile anche mediante la realizzazione di un mercato continentale integrato in grado di mettere a fattor comune la concorrenza industriale e tecnologica intra-europea. Anche attraverso un maggiore sforzo comunicativo e finanziario, la stabilità internazionale sarà così rafforzata dalla collaborazione dei 28 stati membri, abbandonando qualsivoglia idea di chiusura interna.

Serena Console

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