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Cooperazione regionale e sviluppo delle risorse energetiche nel Mediterraneo Centro – Orientale

19/10/2016, Roma

Mercoledì 19 ottobre si è tenuta nella Sala Capitolare del Senato la conferenza internazionale “Cooperazione regionale e sviluppo delle risorse energetiche nel Mediterraneo Centro Orientale” organizzata dal Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente (CIPMO) e dallo IAI. Al centro del dibattito le dinamiche di cooperazione nell’area, alla luce dei rinvenimenti di giacimenti di gas naturale al largo delle coste di Egitto, Israele e Cipro.

Presieduta da Janiki Cingoli e Nathalie Tocci, rispettivamente direttore del CIPMO e vicedirettore dello IAI, la conferenza, sin dai saluti istituzionali del presidente della Commissione Affari Esteri del Senato Pierferdinando Casini, ha alimentato una più ampia riflessione sui potenziali risvolti geopolitici e di sicurezza innescati dagli interessi energetici nel Mediterraneo.

Dopo l’apertura dei lavori di Armando Barucco, capo dell’unità di Analisi, Programmazione e Documentazione Storico-Diplomatica al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e di Pasquale Salzano, executive vice president e direttore Affari istituzionali di Eni, si sono avvicendati due panel composti da esperti provenienti dalla regione e dalle istituzioni europee.

Il primo, sull’energia come motore di cambiamento geostrategico, moderato da Rolla Scolari, direttore della Fondazione Oasis e giornalista de La Stampa; il secondo, sull’interazione tra energia e politiche nella regione, moderato da Ugo Tramballi, inviato speciale de Il Sole 24 Ore.

Pragmatismo, sostenibilità economico-commerciale, tempestività, presenza di infrastrutture strategiche: queste sono tra le variabili chiave che possono determinare l’esito positivo degli sforzi degli stakeholder interessati all’area del Mediterraneo orientale. Enti pubblici, compagnie energetiche, consorzi internazionali coinvolti in un intenso dialogo interistituzionale al fine di assicurare l’accesso alle risorse energetiche della regione. La cooperazione energetica potrebbe divenire così l’anticamera di forme di collaborazione capaci di creare sinergie internazionali e stabilità geopolitica.

Tra le questioni aperte che tuttora rallentano questo processo, l’incertezza sui confini marittimi e lo status delle concessioni estrattive nelle rispettive Zone Economiche Esclusive e il futuro di queste risorse destinate al consumo interno o all’esportazione, in particolar modo nel caso egiziano. Da aggiungere, il ruolo della Turchia come potenziale ago della bilancia per la creazione di un hub mediterraneo del gas in grado di sostenere gli sforzi di diversificazione intrapresi in Europa.

In quest’ottica, meccanismi inclusivi di governance regionale, uniti a maggiore attenzione alle implicazioni a livello nazionale e locale, potrebbero far convergere le posizioni dei diversi attori in gioco e favorire la realizzazione dei progetti attualmente in cantiere nel Mediterraneo Orientale. Un obiettivo importante per il dialogo euro.-mediterraneo e da tenere in agenda.

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