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La cooperazione industriale tra Italia e paesi in via di sviluppo

01/10/1979

La tematica del nuovo ordine economico internazionale, che i paesi in via di sviluppo hanno imposto all'attenzione nelle sedi politiche internazionali, richiede una risposta positiva non solo con prese di posizione nelle istanze multilaterali ma anche a livello bilaterale. Del resto, di un nuovo ordine non si discute soltanto: i ripetuti aumenti del prezzo del greggio e l'aggressività commerciale degli esportatori da alcuni paesi in via di sviluppo stanno già concretamente modificando la divisione internazionale del lavoro industriale. L'Italia deve quindi impostare una sua politica bilaterale di cooperazione industriale che serva al duplice scopo di appoggiare il processo di industrializzazione dei paesi in via di sviluppo e di evitare che esso abbia conseguenze disastrose per la nostra industria, la nostra occupazione, la nostra bilancia commerciale. A tal fine e necessario elaborare una strategia di cooperazione industriale che superi le concezioni limitative prevalenti in passato. Il compito di condurre questa attività è stato affidato, in forza della legge n. 38 del 9 febbraio 1979, al Dipartimento per la cooperazione economica del Ministero per gli affari esteri. La ricerca che pubblichiamo è una discussione di possibili linee per l'azione del Dipartimento anche alla luce dell'esperienza di alcuni paesi esteri.

Report prepared by the Istituto Affari Internazionali (IAI) on behalf of the Development Cooperation Department of the Italian Ministry of Foreign Affairs.