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Il Partenariato transatlantico su investimenti e commercio: presupposti e prospettive

11/12/2013

Nel luglio 2013 si è svolta a Washington la prima sessione negoziale per la conclusione di un grande accordo di libero scambio economico Usa-Ue, il Partenariato transatlantico su commercio e investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership, Ttip). La Ttip si presenta come un accordo di ampia portata che dovrebbe abbracciare la questione delle barriere non-tariffarie al commercio di beni e servizi, l'accesso alle commesse pubbliche, la definizione di nuovi e più ambiziosi standard in alcuni settori industriali e gli investimenti. In base ad alcune stime, la felice conclusione della Ttip porterebbe a ricadute estremamente positive su occupazione e crescita da entrambe le sponde dell'Atlantico. La Commissione europea ritiene che di qui al 2027 il Pil dell'Ue beneficerebbe di un aumento annuo medio dello 0,4%, e quello americano dello 0,5%. Altre stime parlano di elevati aumenti del Pil pro capite (quasi il 5% in più per l'Italia). Inoltre, grazie alla Ttip Usa ed Ue potrebbero recuperare l'iniziativa sul piano della definizione degli standard e delle regole del commercio internazionale. Tuttavia, l'accordo potrebbe essere largamente ridimensionato nel corso del negoziato. Le difficoltà sono innumerevoli: dalla difficile armonizzazione degli standard tecnici e degli approcci alla regolamentazione in settori industriali strategici alla regolamentazione dei mercati finanziari, dalla protezione dei dati personali e della proprietà intellettuale alle commesse pubbliche e ai sussidi alle imprese locali. Inoltre, la tempistica dei negoziati non sembra ottimale: il mandato della Commissione europea è in scadenza, mentre gli Usa sono impegnati anche nelle trattative per il Partenariato trans-pacifico. Insomma, sembra essere ancora troppo presto per offrire una valutazione ottimistica delle prospettive di quello che resta comunque il più ambizioso progetto transatlantico di cooperazione.

Paper produced within the framework of the project International Relations Observatory .

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