Print version

Fra l'orso e la tigre. Dottrina, strategia e politica militare cinese

Editors:
15/12/1972

Può sembrare un'ironia: in questa nostra epoca di esplorazioni spaziali, l'umanità sta riscoprendo il pianeta Cina. Pure, non si può non constatare come una semplice partita di ping-pong giocata a Pechino abbia potuto scuotere e sconvolgere I’opinione pubblica mondiale assai più dello sbarco del primo uomo sulla luna. Fino a ieri ignorato, diplomaticarnente «negato», osservato al microscopio da distaccati specialisti, quando non apertamente ammonito e minacciato – specie dai suoi ex-alleati – come una qualsiasi variabile, fastidiosa ma trascurabile, all'agreement bipolare, il «paese di mezzo» con la sua realtà, la sua politica, il significato del suo messaggio si e rivelato improvvisarnente presente alla coscienza di milioni di uomini. La Cina esiste: ciò che sino a ieri era materia di studio e di riflessione per poche decine di «addetti ai lavori», diventa oggetto di discussione, di notizia, di «consumo» generalizzato. Le ragioni di ciò, indubbiamente, vanno identificate nella singolarità e nella portata di un'esperienza nuova e originale, di cui la Cina è portatrice, definita irripetibile eppure colta con estremo interesse, quasi che in essa si volesse, o si temesse di rintracciare una verità capace di dilatarsi ben oltre i confini della Cina stessa. Un'esperienza che, proprio nel suo antagonistico contrapporsi alle scelte di quei paesi che agli stessi principi «socialisti» si richiamano, trae ulteriori motivi di singolare caratterizzazione. Di tale esperienza il volume che presentiamo coglie – in una selezione di saggi di notissimi studiosi e esperti sinologi oltre al discorso di Lin Piao sulla vittoria della guerra popolare – un aspetto apparentemente «specialistico» e settoriale: quello della dottrina, della strategia e della politica militare della Cina d'oggi, dell'organizzazione delle strutture dell'esercito, del rapporto tra fucile (o fungo atomico) e politica. E ciò che colpisce, nella sfaccettata e approfondita analisi di un corpo circoscritto e tradizionalmente gerarchico, qual è l'esercito, è la «generalizzazione» dei contenuti politici cinesi al campo strettamente militare. La motivazione dell'interesse che la Cina suscita trova qui quindi conferma esemplare nella globalità di un discorso strategico che è una concezione del mondo, una precisa scala di valori ideologici e politici cui non si sottrae un livello sovrastrutturale – l'esercito – pure tradizionalmente confinato, anche nell'esperienza storica delle precedenti rivoluzioni socialiste, alla subordinazione della tecnica ai principi.