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Ottobre 2017
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Catalogna: un punto di crisi in un’Europa in cambiamento
di Ferdinando Nelli Feroci – Presidente IAI
Il referendum di ieri che si è svolto in condizioni drammatiche – la guardia civile spagnola che cercava di impedire l’accesso alle urne – ha segnato un punto di non ritorno nel difficile rapporto tra Barcellona e Madrid. Si apre ora una fase di enorme incertezza e bisogna vedere come le autorità catalane e le autorità del governo centrale reagiranno.
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Articoli
L’Italia e la sfida di una difesa comune europea
di Nathalie Tocci
Le poste in gioco per una sicurezza e difesa europee sono alte e la partita è iniziata. Roma può e deve giocare la partita e per farlo deve essere consapevole di sé, avere una coerenza istituzionale e una visione strategica. Si tratta di un compito difficile dal momento che il Paese si avvicina alle elezioni, ma l’Italia deve battersi per portarlo a termine.
Juncker, il federalista ostinato
di Riccardo Perrissich
Quando l’ostacolo è esistenziale, più velocità possono solo offrire un modello utile per una transizione, non per una soluzione permanente. Il monito di Juncker di un obbligo universale di adozione dell’euro andrebbe letto in questo contesto, soprattutto poiché arriva dopo parole forti riguardanti l’importanza dei valori che tengono unita l’Europa.
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Fincantieri e STX France: il nuovo compromesso tra Italia e Francia
di Michele Nones
Con l’accordo siglato fra Italia e Francia al vertice governativo di Lione si è saggiamente risolto il pasticcio politico, creato dal nuovo governo francese, sull’acquisizione di STX-France da parte di Fincantieri. Solo chi riteneva che sarebbe stato meglio arrivare ad una rottura nella logica del tutto o niente, ha potuto criticare quello che è stato inevitabilmente un compromesso, per altro più nella forma che nella sostanza.
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Notizie ed eventi
Cari lettori,
con questo numero riparte la newsletter IAI, un esempio del nostro rinnovamento, sottolineato anche dal nuovo logo: un contenitore aperto inteso come raccoglitore di idee, esperienze e dati. Rimangono invariati l’ispirazione europeista, il rigore scientifico, e la rete internazionale che da sempre ci hanno caratterizzato. Buona lettura, Nathalie
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09/10/2017 - Torino
Secondo appuntamento dei "Colloqui Internazionali" organizzato dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) e La Stampa.
Registrazioni e dettagli
L’Istituto offre opportunità di lavoro e ricerca nell’ambito del programma "Sicurezza, difesa, spazio" (scadenza 4/10/2017, ore 17:00)
Dettagli
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Approfondimenti
Myanmar: la democrazia ai tempi di Aung San Suu Kyi
di Zoltan Barani
Ci sono pochi dubbi sul fatto che se le persecuzioni sulla minoranza musulmana continueranno, Suu Kyi e la sua amministrazione pagheranno un prezzo altissimo sul piano della reputazione internazionale e su quello della stabilità interna. I suoi sostenitori credono che la difesa della minoranza musulmana sarebbe una sorta di suicidio politico per il suo partito.
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Chi sono i nuovi jihadisti italiani partiti per la Siria e l’Iraq
di Francesco Marone
A differenza di altri Paesi europei, l’Italia si è tradizionalmente caratterizzata dalla prevalenza di percorsi di radicalizzazione individuali. Studi recenti dimostrano però che c’è un numero crescente di piccoli gruppi, fondati sulla base di relazioni personali pre-esistenti. Questo genere di legami può essere particolarmente rilevante per lo Stato Islamico, che ha bisogno non solo di «foreign fighters» ma anche di nuovi «cittadini» di sesso ed età diverse, e di intere famiglie.
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Il nuovo Mediterraneo: chi sono e come agiscono gli attori politici regionali di oggi
di Anoushiravan Ehteshami, Daniela Huber e Maria Cristina Paciello
Le rivoluzioni arabe hanno soprattutto generato una proliferazione di nuove idee politiche provenienti da una moltitudine di attori statali e non che, non solo sfidano le strutture domestiche e regionali, ma che hanno anche permesso un’influenza maggiore dei Paesi del Golfo nello sviluppo regionale.
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