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in questo numero:
Osservatorio sulla politica estera italiana - n.15

marzo 2021

Video

L'Europa tra crisi Covid e politica estera

Ferdinando Nelli Feroci, Presidente IAI e Giampiero Massolo, Presidente ISPI

Il Consiglio europeo del 25-26 marzo avviene a un anno quasi esatto dall’inizio della pandemia che ha avuto un impatto determinante sui Paesi europei e sull’Unione europea nel suo complesso non solo in campo sanitario. Da una parte, da inizio 2021 le campagne vaccinali sono entrate nel vivo nei vari Paesi europei tra ritardi, scarsità di dosi ma anche un significativo, sebbene insoddisfacente, tentativo di coordinamento interno e anche esterno da parte dell’Unione. Dall’altra, le sfide della politica estera nel Vicinato europeo – tanto da parte della Russia quanto sul versante del Mediterraneo orientale – non arretrano e assumono ora una nuova valenza anche in chiave transatlantica. Riuscirà l’Europa a trovare la quadra per fare un passo avanti nel dotarsi della tanto agognata autonomia strategica?

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Articoli

L’Europa alla guerra dei vaccini

Matteo Villa, Ispi

Il punto centrale all’ordine del giorno del Consiglio europeo del 25-26 marzo è la questione dei vaccini che sta diventando un terreno di scontro globale. Essa presenta due dimensioni collegate: l’andamento lento della campagna vaccinale nei Paesi dell’Ue, da una parte, e le politiche commerciali europee relative all’esportazione o meno di vaccini nei confronti di Paesi per i quali non vi è una chiara logica di natura sanitaria, dall’altra. I leader europei devono prendere decisioni importanti a questo riguardo e dare risposte chiare ai propri cittadini.

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Il “soft power” del Regno Unito all’indomani della Brexit

Eleonora Poli, IAI

E’ tempo di bilanci per la Gran Bretagna a tre mesi dall’uscita dall’Unione europea. Se dal punto di vista della politica interna e della performance economica il bilancio non è roseo per Londra, ciò che la Gran Bretagna sta innegabilmente conducendo meglio di altri Paesi, e sicuramente di quelli dell’Unione europea, è la campagna vaccinale. Avendo vaccinato già oltre il 38% della propria popolazione, circa 28 milioni di persone, il governo britannico sembra stia dimostrando quanto la Brexit, almeno in questo, sia stata vantaggiosa.

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Relazioni Europa-Russia: un eterno dilemma

Eleonora Tafuro Ambrosetti, Ispi

Le relazioni tra Bruxelles e Mosca stanno attraversando una (nuova) fase critica anche sulla scia dell’aumento delle tensioni tra l’amministrazione Biden e Putin. Tuttavia, la Russia resta un partner cruciale per la maggior parte dei Paesi europei e se da una parte non è possibile affrontare le violazioni dei diritti umani di Mosca in maniera diretta, sarebbe opportuno trovare e mantenere con Mosca canali di comunicazione e cooperazione su questioni globali (come il cambiamento climatico) o extraregionali (come il contrasto alla pirateria sulle coste africane), anche coinvolgendo la società civile russa.

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Il Consiglio europeo tra vaccini e digitale

Nicola Bilotta, IAI

Il tema del digitale torna al centro della discussione dei Capi di stato e di governo sotto l’impulso della Commissione europea che ha recentemente presentato “la bussola per il digitale”, il piano strategico per incentivare la trasformazione digitale in Europa e i relativi obiettivi da conseguire entro il 2030. Nella prospettiva di una crescente competizione geopolitica nel settore del digitale, il Consiglio europeo è chiamato a esaminare la proposta della Commissione che diviene un tassello chiave nel puzzle delle iniziative europee per sviluppare l’autonomia strategica.

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Infografica

Covid-19 e vaccini - I ritardi in Europa

La campagna vaccinale in Europa arranca pur con differenza molto nette tra i vari stati membri. L’obiettivo fissato per la fine di marzo dell’80% della popolazione over-80 a cui è stata somministrata la prima dose non verrà centrato dalla maggior parte dei Paesi. L’Italia si trova nella parte centrale della graduatoria, con il 45% circa degli anziani over-80 vaccinati, ma punta ad accelerare il ritmo nel prossimo trimestre

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